Nella seconda settimana del laboratorio per la costruzione dell’imbarcazione tipica del Lago di Cavazzo, svoltasi da giovedì 13 agosto fino a domenica 16 presso il Centro visite del Parco botanico di Interneppo, è stata completata l’ossatura dell’imbarcazione. La costruzione dell’ossatura ha richiesto molto tempo perché oltre a “copiare” le dimensioni della barca presente nel museo della pesca sul lago si è dovuto progettare al momento gli elementi che compongono l’ossatura, così come avveniva all’epoca, seguendo l’istinto e le capacità costruttive del costruttore.
A questo livello di realizzazione risulta fondamentale la preparazione e le conoscenze del costruttore, il maestro d’ascia Maurizio Agabitini ci ha spiegato che l’ossatura deve adeguarsi al fasciame (rivestimento della struttura di una imbarcazione, nel nostro caso in legno) aderendo perfettamente alle tavole, senza lasciare interstizi che potrebbero riempirsi di fogliame e altro e causare un deterioramento repentino del legname di cui è composta l’imbarcazione. Tutte le centine o costole (chiamate “Gorbetz” a Somplago e “gorcs” ad Alesso) che compongono l’ossatura dell’imbarcazione sono parallele ma hanno dimensioni ed inclinazioni differenti, sia in senso longitudinale che verticale, quella centrale è più larga e le altre decrescono sia verso poppa che verso prua. Ciò evidenzia come il loro posizionamento richieda meticolosità e molta pazienza.
Il flusso continuo di visitatori di questo fine settimana ha reso difficoltoso il lavoro del maestro d’ascia (il ruolo d’insegnante ha decisamente prevaricato quello di costruttore), limitando sostanzialmente la continuità e l’incisività alla sua opera costruttiva e non consentendogli di rispettare il cronoprogramma dei lavori. Ciò comporterà un ritardo nel completamento dell’imbarcazione che si spera possa avvenire entro domenica 23 agosto.
Le persone che si sono avvicinate al laboratorio hanno rivelato interessi e sensibilità differenti, com’è normale in un contesto prettamente turistico e attualmente vacanziero, si è passati dalla semplice curiosità, fine a se stessa, ad un approfondimento tecnico che ha risvegliato l’interesse e l’attenzione anche del maestro d’ascia. Non sono facilmente prevedibili le conseguenze di questo sasso lanciato nell’acqua tranquilla del lago, si confida però che ci sia, se non altro, un avvicinamento della gente all’iniziativa ecomuseale.
Questo è il breve reportage della settimana, ora però vi aspettiamo per la terza ed ultima settimana che mostrerà l’imbarcazione nella sua interezza. Si inizierà giovedì 19 per concludersi domenica 23 agosto, con il solito orario 9,30-12,30 e 15,30-18,30, grazie anche alla preziosa opera dei volontari dell’Associazione Auser Alto Friuli.

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