L’ecomuseo

L’Ecomuseo, ai sensi della L.R. n°10/2006, è una forma museale mirante a conservare, comunicare e rinnovare l’identità culturale di una comunità e consiste in un progetto integrato di tutela e valorizzazione di un territorio geograficamente, socialmente ed economicamente omogeneo che produce e contiene paesaggi, risorse naturali ed elementi patrimoniali, materiali e immateriali.

Territorio

L’Ecomuseo della Val del Lago è costituito sui territori dei tre comuni che gravitano sul Lago di Cavazzo, ovvero Bordano, Cavazzo Carnico e Trasaghis, ed è espressione di quella comunità, di cui favorisce la conoscenza del proprio patrimonio e la consapevolezza circa la sua natura, attraverso la partecipazione attiva di tutti i soggetti interessati.

Gli elementi

L’elemento che garantisce riconoscibilità all’ecomuseo e insieme la sua omogeneità territoriale è il Lago di Cavazzo, ovvero il sistema ambientale collocato all’estremità orientale delle Prealpi Carniche che hanno nel corso fluviale del Tagliamento il loro limite geografico convenzionale. La Val del Lago è larga circa due chilometri e si estende, in senso meridiano, dai dintorni di Cavazzo Carnico fino a Peonis, dove confluisce con la valle principale, mentre a oriente è delimitata dalle ripide pareti dei monti S. Simeone e Brancot e a occidente si apre verso le valli confluenti dei torrenti Palâr, Leale e Tremugna.

Assetto

Le dinamiche economiche hanno influito in maniera determinante sull’assetto ambientale del territorio dell’ecomuseo, modificato radicalmente e progressivamente dalla trasformazione del lago in bacino di compensazione per la produzione di energia elettrica nel 1957. La storia del lago e della sua gente sono il filo che unisce il passato al presente e che restituisce l’immagine e la percezione attuale del sistema ambientale volgendo il suo discorso a un futuro orientato alla sostenibilità.