Dario Iuri non c’è più, ci ha lasciati. Interrompiamo un momento di dolorosa riflessione sollecitati dal pensiero che ci teniamo a rendere omaggio alla sua memoria e alle tante cose buone che ha fatto nella sua vita.

Dario, tra le tante attività in cui era impegnato (senza dimenticare quelle che riguardavano Somplago, il suo paese natale), era anche un sostenitore dell’iniziativa ecomuseale. Fu anche grazie alla sua opera se nel 2007 è stato costituito l’Ecomuseo della Val del Lago, facendo aderire il Comune di Cavazzo Carnico all’iniziativa.

Lavorare a fianco di Dario era sempre stimolante, i suoi punti di vista sempre particolari e mai scontati, la sua disponibilità all’ascolto massima; nella sua semplicità era dotato di una naturale simpatia e di un umorismo contagioso, segno di notevole perspicacia.

L’esperienza di amministratore pubblico lo aveva probabilmente temprato rendendolo, al tempo stesso, pragmatico e prudente, ma sempre diretto e il rapporto di collaborazione e di amicizia non ne ha risentito.

Non si ha la pretesa di tratteggiare il suo profilo umano, potrebbero farlo quelli che hanno condiviso gran parte della sua vita, però non crediamo di essere in errore se lo ricordiamo come una persona rispettosa del prossimo, consapevole, intelligente, sensibile, intimamente sincera e buona. Queste considerazioni fanno un po’ a pugni con chi sostiene che nessuno è fondamentale o insostituibile. Se già questa opinione normalmente non ci trova d’accordo, nel caso di Dario basterebbe ricordare la considerazione che riscuoteva, a cominciare dai suoi compaesani.

In questo momento riusciamo a dire solo questo, sperando venga condiviso dai più l’aspetto positivo del suo operato. Noi che, al momento, continuiamo ad operare per il bene comune, con lo stesso impegno cercheremo di concretizzare quel cambiamento che è insito nell’iniziativa ecomuseale e che evidentemente piaceva anche a lui. L’immagine che vi proponiamo vuole essere solo un ricordo affettuoso della sua persona e lo ritrae in occasione di un viaggio studio organizzato da EuroLeader, nell’ormai lontano 2006, per conoscere la realtà dell’Ecomuseo del Casentino (in provincia di Arezzo). E’ stata una occasione utile e formativa che poi ha portato alla costituzione del nostro ecomuseo.

Recentemente si era impegnato a preparare alcuni piatti tipici per il documentario che stiamo realizzando, come sempre impeccabile nelle varie mansioni in cui era impegnato. Nell’immagine che alleghiamo era alle prese con la sua rinomata “trota in umido”. Lascia questo bellissimo ricordo di sé e del suo amore per questo territorio che prossimamente renderemo pubblico.